Gil-Galad fu l’ultimo Re dei Noldor della Terra di Mezzo, e fu uno dei grandi protagonisti della Seconda Era. La sua amicizia con i Numenoreani Aldarion, nella prima parte di quella lunga Era, ed Elendil nella seconda, sono i punti fermi della sua vita. Assieme alla sua lancia Aeglos e al fatto di aver posseduto un Anello del Potere.
Perché la sua vita, i suoi rapporti di parentela, il suo aspetto fisico…. Hanno numerose versioni, che Tolkien cambiò spesso. Ma vediamo di districarci nella “Giungla Gil-Galad”!
La sua stessa data di nascita è incerta, ma possiamo arguire una data che va dal 1450 degli Anni degli Alberi al 455 della Prima Era. Nella versione del Silmarillion è figlio di Fingon- e quindi con i capelli neri-, supremo Re dei Noldor. Poi, però, grazie ai volumi della History of Middle Earth, in particolare The War of the The Peoples of Middle Earth, e The Nature of Middle Earth, che GIl-Galad non poteva essere tale, perché, avendo Fingon un fratello, Turgon, che nel Silmarillion diviene Re dei Noldor, e quindi Gil-Galad non doveva essere figlio di Fingon, a meno di non stravolgere tutto il sistema. Così, facendo, venne a cambiare anche il colore dei capelli di Gil-Galad: da scuri a chiari. Anzi, The Nature of Middle Earth, libro però uscito solo nel 2021, ci informa che i suoi capelli erano d’argento.

Gil-Galad interpretato da Mark Ferguson nel prologo de “La Compagnia dell’Anello” di Peter Jackson
Gli altri nomi con cui è ricordato sono Ereinion, Artànaro e Rodnor, nelle forme Quenya e Sindarin, ma verrà chiamato sempre come Gil-Galad, “Stella di Radianza”: il nome che gli diede sua madre.
Gil-Galad divenne quindi figlio di Orodreth, fratello di Finrod e Galadriel, secondo Re del Nargothrond. La madre di Gil-Galad rimane senza nome, ma Gil-Galad viene così ad avere una sorella, la tragica Finduilas, la fanciulla elfica che amò invano l’Uomo Turin Tùrambar, e che perì durante la rovina del Nargothrond.
Una perdita dolorosa e tragica per Gil-Galad già all’inizio della sua vita.
Sappiamo poco di lui nella Prima Era, ma quel poco è significativo: combattè giovanissimo nella Nirnaeth Androediad, la Battaglia delle Innumerevoli Lacrime, salvandosi a stento; scampò anche al Sacco del Nargothrond e si rifugiò assieme agli altri esuli Elfi alle Bocche del Sirion, divenendo lì l’ultimo Re dei Noldor.
La Seconda Era lo avrebbe visto deciso protagonista, ma prima soffermiamoci un attimo sul suo carattere: mentre il padre Orodreth, facilmente influenzabile dai suoi consiglieri- e nel caso di Tùrin, questo portò alla distruzione del Nargothrond, Gil-Galad era di carattere volitivo ed era in grado di prendere decisioni da solo, sempre pensando al bene dei suoi sudditi e a quello della Terra di Mezzo; era capace però anche di prestare ascolto ai suo consiglieri; tra le altre cose, lo dimostra la grande fiducia che diede ad Elrond nella Seconda Era, il quale, da araldo di Gil-Galad, divenne poi luogotenente dell’Eregion successivamente alla fondazione di Imladris, come leggiamo nei Racconti Incompiuti.
Nella Seconda Era il suo regno consisteva principalmente nel Lindon, il quale si estendeva oltre gli Ered Luin (Monti Azzurri) nel nord-ovest della Terra di Mezzo; era la regione più occidentale. Il Golfo di Lhûn divideva questa terra in Forlindon (Lindon settentrionale) e Harlindon (Lindon meridionale). Forlindon e Harlindon sono anche i nomi di due piccoli insediamenti.
Lindon era un nome sopravvissuto dalla Prima Era, quando era uno dei nomi dati all’Ossiriand dopo che in questa terra si insediarono i Laiquendi o Elfi Verdi. Lindon significa “Terra di canti“, dall’antico nome, Lindar, dei Teleri. Era una terra ricca d’acqua e foreste, con splendidi boschi di olmi. Vi abitarono anche Beren e Lúthien e vi nacque il loro figlio Dior. Era l’ultima terra rimasta del Beleriand dopo la Guerra d’Ira alla fine della Prima Era, mentre tutto il resto, a causa di quella tremenda guerra, si era inabissato o distrutto. Anticamente era attraversato da sette fiumi, poi fu spezzato in due dal corso del Lhûn e dal suo golfo e la sua geografia fu parzialmente cambiata negli sconvolgimenti dovuti alla guerra tra Morgoth e i Valar.
Agli inizi della Seconda Era, molti Elfi del Beleriand si spostarono nel Lindon, e Gil-Galad divenne il loro Re.
Gil-Galad strinse una grande amicizia con il principe e futuro Re di Nùmenor, Aldarion il Marinaio, e attraverso di lui chiese l’aiuto di Nùmenor, in quanto si era accorto di un’ombra senza nome che stava montando nell’Est della Terra di Mezzo. Scrisse a questo proposito una lucidissima lettera al Re del momento, Tar-Meneldur, che possiamo leggere nei Racconti Incompiuti. Ecco i passaggi più significativi:
“Una nuova ombra si leva a est. Nè si tratta della tirannide di Uomini malvagi, come ritiene tuo figlio: un servo di Morgoth si agita, e male cose si risvegliano. Anno per anno esso acquista forza, perchè gran parte degli Uomini sono proni alla sua volontà. Non è lontano il giorno, a mio parere, in cui diverrà troppo grande perchè gli Eldar resistano senza aiuti. Per questa ragione, ogni qualvolta scorgo un’alta nave dei Re di Uomini, il mio cuore esulta. E ora ho l’audacia di chiedere il tuo aiuto. Se hai braccia di Uomini che ti avanzano, prestamele, ti prego.
(….)
Le memorie della Prima Era sono vaghe, e tutte le cose nella Terra di Mezzo si fanno più fredde. Impediamo che anche l’antica amicizia tra gli Eldar e i Dùnedain si offuschi. Vedi, la tenebra che sta per calare è piena di odio nei nostri confronti, ma non è lo è meno nei vostri. Il Grande Mare non sarà troppo vasto per le sue ali, se le si permetterà di giungere a pieno sviluppo.
Manwe ti tenga sotto la protezione dell’Uno e mandi venti favorevoli per le tue vele”.

Gil Galad interpretato da Benjamin Walker nella serie tv Amazon Studios “Gli anelli del potere”
Per quanto riguarda invece la Terra di Mezzo, quando Sauron, sotto le mentite spoglie di Annatar, cercò di portare gli Elfi dalla sua parte, Gil-Galad si rifiutò, come leggiamo nei Racconti Incompiuti: “riuscì a tenere alla larga gli emissari di Sauron e persino Sauron stesso”; e il Silmarillon, nella sezione riguardante gli Anelli del Potere, scende più nel dettaglio: Sauron non si inoltrò nel Lindon perché “Gil-Galad ed Elrond nutrivano dubbi su di lui e sul suo bell’aspetto; e, sebbene non sapessero chi egli fosse davvero, pure non gli permettevano di mettere piede in quella terra”.
Come sappiamo, Celebrimbor gli prestò ascolto, e così la guerra infuriò nell’Eregion; nella biografia su Elrond se ne parla diffusamente. Qui interessa notare due cose: Celebrimbor inviò a Gil-Galad due dei tre Anelli Elfici, l’Anello d’Aria e l’Anello di Fuoco: il primo Gil-Galad lo diede ad Elrond, il secondo, Narya, “lo tenne per sé finchè non partì per la Guerra dell’Ultima Alleanza”.
La seconda cosa da notare è che, dopo la Caduta di Nùmenor, quando Sauron tornò alla Terra di Mezzo, si accorse che “il potere di Gil-Galad era divenuto grande durante gli anni della sua assenza e che si estendeva ora a vaste regioni de nord e dell’ovest, giungendo al di là delle Montagne Nebbiose e del Grande Fiume, addirittura sino ai confini di Boscoverde il Grande”.
Insomma, la guerra non poteva tardare; nel frattempo era sorta una grande amicizia tra Gil-Galad e l’esule di Nùmenor, Elendil, e con il di lui regno, Arnor, GIl-Galad strinse amicizia. Insieme combatterono contro Sauron nella guerra dell’Ultima Alleanza. Nessuno poteva resistere alla lancia di Gil-Galad, Aeglos ( che significa “Punta di neve”, a causa del colore della sua punta), se non Sauron stesso, che, combattè con Gil-Galad, e lo uccise, come segnala Isildur nel Signore degli Anelli, con quella mano che “bruciava come fuoco”.
Così ebbe termine la vita nella Terra di Mezzo dell’ultimo Re dei Noldor di quelle terre; e la sua memoria rimase nel poema La Caduta di Gil-Galad, tradotto dall’elfico da Bilbo Baggins. Di questo poema, Sam Gamgee recita alcune strofe, che ci sembrano la degna conclusione della biografia di Gil-Galad.
“Gil-galad era il Re degli Elfi. Or trae
Il menestrello i suoi tristi lai
Del regno bello e libero, un faro
di luce lì tra le Montagne e il Mare.
La lancia lunga, la spada tagliente,
da lungi si scorgea l’elmo lucente;
le mille stelle su nel firmamento
riflesse sullo scudo suo d’argento.
Ma se n’è andato tanto tempo fa
e dove adesso sia nessuno sa”.
Pierluigi Cuccitto
migrantesofmiddleearth.wordpress.com